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dc.contributor.advisorSaldanha, Jânia Maria Lopes
dc.contributor.authorMarin, Jeferson Dytz
dc.date.accessioned2022-02-22T13:17:02Z
dc.date.accessioned2022-09-22T19:47:59Z
dc.date.available2022-02-22T13:17:02Z
dc.date.available2022-09-22T19:47:59Z
dc.date.issued2010-12-20
dc.identifier.urihttps://hdl.handle.net/20.500.12032/65127
dc.description.abstractLa standardizzazione delle prassi, dei profili, tipi sociali e le procedure hanno dettato il corso della società. Se, funzionalmente, gli stereotipi si spiegano con l'anticipo vertiginoso di fornire prodotti e tecnologie, ed anche la variazione del consumo, strutturalmente è chiaro che una generalizzazione soffoca la differenza, radicata nella espansione delle esigenze create con la riorganizzazione della produzione e l'uso di massa di processi, ai sensi delle leggi di obsolescenza e di seduzione. Questa attrazione che la società ha sulle persone ha uno scopo ben preciso, cioè ridurre la diversità di personalità e comportamenti, e definire condotte più o meno prevedibili, per facilitare la definizione statistica dell’oggetto di tutto il processo: l'uomo. La standardizzazione del diritto e pastorizzazione dei concetti nascono esattamente in questo quadro dipinto dal neoliberismo, che depone le sue grinfie avide firmato alla pretesa spurie di quantificare i risultati e di stampare nella scienza un tecnicismo che sempre più distante dal suo scopo originale, vale a dire, la produzione di una vera conoscenza, libera delle manette del paradigma che deve superare.Le tecniche di gestione stampate dalla magistratura desiderano la riduzione del numero di processi dalle decisioni standard riprodotte attraverso sistemi elettronici che facilitano il processo decisionale. Il coniglio di Alice sembra rispecchiare bene questa velocità estetica e sterile che si riproduce troppo senza nemmeno guardare in faccia dei loro figli. L'elemento umano è diventato, per il processo, un coadiuvante essendo osservato con uno sguardo. Mentre che gli strumenti di standardizzazione delle cause sono tradotti nelle voci di giurisprudenza, il giudice impone il sacrificio di indipendenza e confonde la norma e il testo, seppellendo ogni possibilità di interpretazione, non ci sembra che sia armonia e nessuna previsione di un futuro glorioso.Questo fatto diventa ancora più grave perché il Brasile adotta il sistema romano-germanico-canonico, che ha la sua legge principale nella fonte formale. Le teorie del discorso, con particolare attenzione in Alexy – uno degli autori più consultato in tutto il mondo – prestigiano la deduzione causalista-esplicativa e la produzione di un discorso preliminare, che prende distanzia dei fatti e finisce per vertere seri rischi di arbitrarietà e decisioni. Il forte richiamo morale e il tentativo di soluzione attraverso la considenrazione di valori rende un Giudice solipsista e, per ultima resorsa, ricorda il criterio inconveniente del positivismo, che, senza successo, si propone di superare. L'ermeneutica si pone ancora come compensazione, perché fornisce la tradizione e dispone di un mondo sempre più presente il mondo della vita, applicando e comprendendo il diritto senza la segmentazione del discorso tenuto da teorie procedurali.Tra gli strumenti di standardizzazione della causa, la (s) considerazione della cosa giudicata è l'ultimo rappresentante. Trasporta con sè l’aggravante degli altri tentativi di standardizzare il processo - a precedenti vincolanti, risorse evitate, i poteri del relatore, ripercussione generale e pre-interrogatorio - ritornare al passato, estirpando una decisione democraticamente pensata come oggetto completo di magistratura. A parte l’argomento dell'ingiustizia, ha aperto la strada all'applicazione di relativizzazione del caso giudicato, il codice di procedura ha regolamentato la possibilità di rimozione preclusiva della pena in caso di una successiva decisione della Corte Suprema, anche in sede di controllo diffuso (art. 475 - L, § 1 e 741, comma uno). Oltre a violare i principi di fiducia nel diritto e i subprincipi dell’inviolabilità delle decisioni, i dispositivi insultano la stabilità delle decisioni e la prevedibilità che integra il nucleo della cosa giudicata. Inoltre, anche se ritiene il diritto comune (common law), non c'è armonia di intenti, in quanto il disprezzo della corte (contempt of court) non trova eco nelle pratiche universalizzante. L'intento malvagio di indebolire fatto per l’istituto della cosa giudicata va d’accordo anche con l’ostacolo nel tentativo maldestro di incoraggiare alla normalizzazione nelle precedente delle legge comune(common law) - verso il presente e modellati in un processo individualizzato, con prestigio per il contraddittorio e a piena difesa - e il fallimento della funzionale Magistratura – ostaggio del panopticon giuridice e dei luoghi istituzionali di potere e di parola. La pratica è una violenza simbolica alla legge. Dobbiamo quindi mettere a parte ermeneuticamente le teorie della decidibilità, rompendo con il paradigma neoliberista e con il supporto della tradizione, nel giusto della via, nella ripresa di carattere letterario (con un processo di reintellettualismo e di sepoltamento della cultura manuale di tasche false) e l'elemento umano (dimenticato per la tecnologia), (ri) fondare il diritto.it
dc.description.sponsorshipNenhumapt_BR
dc.languagept_BRpt_BR
dc.publisherUniversidade do Vale do Rio dos Sinospt_BR
dc.rightsopenAccesspt_BR
dc.subjectRacionalismopt_BR
dc.subjectRazionalismoit
dc.subjectRationalismefr
dc.titleA influência da universalização conceitual na inefetividade da jurisdição: teorias da decidibilidade, (des)coisificação do caso julgado e estandardização do direitopt_BR
dc.typeTesept_BR


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